Questo tipo di opere vengono chiamate "Erme Estetiche" da Luigi Ontani. Tutte le opere di questo tipo hanno dei rimandi alla vita del personaggio che intendono rappresentare. Il volto è sempre quello di Ontani con qualche variante che serve ad individuare il personaggio. In questo caso l'opera è un connubio tra due personaggi che hanno influenzato la vita culturale mondiale del primo Novecento, cioè il filosofo tedesco Nietzsche e il pittore Picasso. Ontani prende spunto dalle opere emblematiche dei due personaggi, "Così parlò Zarathustra" per Nietzsche e "Guernica" per Picasso. L'unione dei due nomi, Zarathustra e Picasso, dà "Zarathustrasso" che è il titolo dell'opera. Come detto il volto è quello di Ontani, ma i baffoni sono quelli del filosofo, dietro la nuca esplode la testa del cavallo di Guernica ed in basso il suo zoccolo. Sopra la testa Ontani posa una corona di spine a forma del simbolo matematico dell'infinito a simboleggiare la grandezza dei due personaggi ma soprattutto un omaggio all'ultimo scritto del filosofo che è "Ecce Homo". All'attaccatura delle braccia Ontani pone due campanelli sferici il cui tintinnare richiama le turbe psichiche di cui soffri sempre Nietzsche e che lo portarono fino alla pazzia. Frontalmente Ontani pone un fallo, come sua abitudine tra il dissacrante e l'ironico, e una specie di torre di Babele a simboleggiare i luoghi dove nacque e operò Zarathustra, che fu un personaggio messianico di un culto iranico che ebbe origine tra l'odierno Afghanistan ed il Turkmenistan circa nel XV secolo A.C. ; ma la data e i luoghi non sono proprio certi visto che la relativa tradizione fu essenzialmente orale e non scritta. In basso Ontani pone un piede alato simbolo di Mercurio, come dire che i messaggi di questi due personaggi corsero velocemente in tutto il mondo.