Roberto Crippa
Biografia
Correnti Artistiche
Analisi di Mercato
Contributi
Roberto Crippa, Gaetano Crippa all'anagrafe, nacque a Monza il 7 maggio del 1921. Spinto dalla sua passione per il volo, si arruolò giovanissimo nell'Aeronautica Militare Italiana partecipando a diverse missioni di guerra come pilota da caccia rientrando indenne alla base. Frequentò l'Accademia di Belle Arti di Brera, dove fu allievo di Aldo Carpi, Achille Funi e Carlo Carrà, diplomandosi nel 1947. Incominciò a dipingere nel 1945 in stile figurativo con influenze cubiste. Nel 1948 partecipò alla Biennale di Venezia ed espose opere alla Triennale di Milano. Aderì al movimento spazialista di Lucio Fontana con Gian Carozzi, Giorgio Kaisserlian, Beniamino Joppolo, Milena Milani, Sergio Dangelo, Carlo Cardazzo, Cesare Peverelli e fu uno dei firmatari del terzo "Manifesto dello Spazialismo" (Proposta di un regolamento) del 1950. Di nuovo nel 1950, 1954 e 1956 fu presente alla Biennale di Venezia e sempre nel 1950 espose a Trieste nel corso di una collettiva dal titolo Arte spaziale. L'opera di Crippa all'inizio degli anni cinquanta si incentrava attorno a una serie di dipinti detti Spirali, di carattere geometrico e astratto: con il gesto geometrico quasi-circolare (ma mai perfettamente tondo) Crippa creava degli spazi involuti, da cui si generavano raggi che idealmente si proiettavano fuori dalla bidimensionalità della tela, in linea coi principi del "Manifesto" spazialista. Divenuto noto anche all'estero per le sue opere, Crippa raggiunse New York dove conobbe i surrealisti Max Ernst, Victor Brauner e Yves Tanguy ed espose alla galleria di Alexander Iolas. Il passo successivo del percorso pittorico di Crippa furono i Totem, ispirazione dall'arte africana, nei quali le spirali venivano aggrovigliate attorno ad una figura centrale totemica, da cui la denominazione di Totem. Nel 1955 passò alla produzione di opere polimateriche che popolarono una mostra personale presso la galleria del Naviglio di Milano. L'anno successivo l'ispirazione dei dipinti polimaterici venne sviluppata ulteriormente con la produzione di opere in ferro, bronzo, acciaio ispirate al simbolismo primitivo. Con queste opere partecipò alla Biennale del 1958. L'uso di materiali originali nel 1960 sfociò nella produzione di opere in amianto, sughero, carta di giornale e velina, unite con diversi materiali e colori. Le opere furono esposte in una mostra itinerante che raggiunse il Giappone, gli Stati Uniti e l'Australia. Nel 1962 rimase vittima di un primo incidente di volo che lo lasciò per un anno sulla sedia a rotelle, ciò nonostante partecipò con i suoi quadri a diverse esposizioni in Europa e Stati Uniti. L'anno successivo l'artista, pienamente ripresosi, partecipò alle Biennali di Venezia e di Mentone. In questa fase Crippa passò a dipingere paesaggi (Landscape), con la tecnica polimaterica e con il consueto stile astratto. Sempre di questo periodo sono le amiantiti, non-dipinti realizzati con sottili fogli di amianto applicati su una tavola incisa. Nel 1967 lo Stato della Rhodesia dedicò a Crippa un francobollo . Negli anni Settanta Roberto Crippa si è occupato anche di arte postale (mail art). Una sua cartolina , indirizzata ad Eraldo Di Vita a Milano, è pubblicata anche sulla sua monografia. Nel 1972, durante un volo di preparazione ai Campionati Mondiali di acrobazia aerea , l'aereo di Crippa precipitò nei dintorni dell'aeroporto di Bresso; persero la vita l'artista e il suo allievo Piero Crespi.
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Roberto Crippa - Spazialismo
Lo Spazialismo si identifica con Lucio Fontana che ne fissò i presupposti nel suo "Manifiesto Blanco" del 1946 quando ancora viveva in Argentina. Sebbene altri artisti, come Roberto Crippa, aderirono allo Spazialismo, Fontana resta l'indiscusso maestro di questo movimento, gli altri artisti che ne appresero i principi sono definiti con il termine di postspazialisti tra i quali annoveriamo sopratutto Paolo Scheggi e Vanna Nicolotti. Presupposto dello Spazialismo è che la tela può avere una terza dimensione pur restando una superficie piatta. La terza dimensione più che fisica è una dimensione mentale, lasciata all'immaginazione o al sentire interiore dello spettatore. L'origine risale a quando Lucio Fontana era bambino e andava a sbirciare l'interno delle chiese attraverso le porte socchiuse, vedendo poco ma immaginando molto. Da qui l'origine dei tagli sulla tela che, tranne i primi, hanno i lembi piegati all'interno della tela per favorire l'attrazione dello spettatore dallo spazio incognito che il taglio crea.
Nel 1951, durante un convegno alla Triennale di Milano, Fontana definiva lo Spazialismo in questi termini: " un'arte basata sull'unità del tempo e dello spazio. Gli spazialisti creeranno negli spazi e attraverso gli spazi le nuove fantasie dell'arte. Concepiamo l'arte come una somma di elementi fisici, colore, suono, movimento, tempo, spazio, concependo un'unità fisico-psichica, colore l'elemento dello spazio, suono l'elemento del tempo e il movimento che si sviluppa nel tempo e nello spazio. Sono le forme fondamentali dell'arte spaziale"
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Roberto Crippa - Analisi di Mercato
Ottobre 2020. Fino agli anni ottanta del secolo scorso il mercato delle opere di Crippa fu effervescente con opere contese a suon di milioni sia nelle poche fiere che allora si allestivano che nelle aste. Seguì poi un lento declino dovuto in parte all'emergere di nuovi gusti estetici e nuove tendenze ed in parte ad una gestione non ottimale dell'eredità artistica di Roberto Crippa. Negli ultimi anni si è assistito ad un progressivo aumento dell'interesse dei collezionisti su Crippa premiandone la genialità e lo stile compositivo delle opere. Per cui le opere non seriali hanno raggiunto e superato le quotazioni di cui l'artista godeva fino agli anni ottanta predetti. Su Crippa occorre quindi una scelta oculata da parte del collezionista rifuggendo dai prezzi a buon mercato e puntando su opere di fattura originale e non seriali. Pensiamo quindi a certe Spirali piuttosto che ai Totem, ai Landscape piuttosto che alle sculture, agli intervento con fogli di giornale che a opere con troppi sugheri e legni.
Tags: Roberto Crippa - Crippa - Spirali - Landscape - Totem
Roberto Crippa - Contributi
Lo spazio non è per me mero oggetto di speculazione o di costruzioni astratte, ma , addentrandomivi, connaturato col divenire dell'uomo e del mondo in cui la sua azione si estende. ........... io posso dire, per esempi, di avere fatto in un tempo, e tra i primi, dell'"action painting" con le spirali e dei collages polimaterici, ma prevalentemente di sughero o amiantite, in un altro; ma credo che, sia le spirarli, veloci indicazioni accentuate dinamicamente di un mondo di scoperte e di presagi nuovi, e sia i collages, interpretati non come isolamento di forme da fondo, ma come unità spaziale in una sintesi che afferra uomo e universo, siano ambedue aspetti di un mondo da me ricreato e che in tutta la sua frammentarietà invade l'individuo. Roberto Crippa
Crippa sviluppa, con tensione espressionistica, l'automatismo surrealista, dipana e accumula i suoi filamenti, sì assecondando pulsioni profonde, ma nel rispetto di un'armonica impostazione dell'immagine sulla superficie, con tesi e antitesi, punti di aggregazione ed espansioni controllate. Luciano Caramel
Tags: Roberto Crippa - Spirali - action painting - collages